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Comando Scatto Remoto EOS 350D

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Sono ormai 5 anni che utilizzo per le foto solo macchine fotografiche digitali. In passato ho utilizzato le compatte a pellicola con le quali ho avuto sempre un rapporto poco buono, non per i risultati ottenuti che sono stati sempre decenti, ma per la limitazione che comportava l'uso dei rullini, il fatto che poi si dovevano portare dal fotografo e solo dopo qualche giorno vederne il risultato. Il giorno in cui portai a casa la prima compatta digitale che ancora conservo gelosamente, una Canon Powershot A20 da 2 Mpx, mi pareva un sogno quello di potere scattare foto a volontà, vedere i risultati subito su pc, cancellare gli scatti poco soddisfacenti. Il numero degli scatti è cresciuto quindi in maniera vertiginosa con il passaggio alla compatta ultrazoom Canon Powershot S2iS, capace di restituire bellissime foto e con capacità prossime di utilizzo e resa a quelle di una reflex. La massima aspirazione però era la reflex, gia 2 anni fa ci andai vicino a prenderla ma poi optai per una compatta...ma ora, da poco più di 2 mesi ho con me la gloriosa Canon EOS 350D. Che dire, per molti professionisti può essere paragonata a un giocattolo, ma per un utilizzatore comune quale mi identifico direi che è più che sufficiente.

Una cosa molto utile per la reflex è il comando per lo scatto remoto, il quale permette di scattare una o più foto tramite un piccolo dispositivo ad essa collegata, che in qualche modo replica a distanza la funzione del tasto di scatto. Il comando remoto è utile per non trasmettere vibrazioni o movimenti alla macchina al momento dello scatto, cosa che può facilmente succedere anche quando la macchina è piazzata su un cavalletto.

Ci sono 3 tipi di scatto remoto supportati dalle macchine attuali, elettrico, a infrarossi, comandato da pc. 
Il migliore è senza dubbio lo scatto da pc, cosa che avviene tramite un programma in dotazione ed il normale cavo USB, in questa modalita è possibile regolare molti parametri della macchina oltre che a scattare le foto, un vero peccato che non vi sia possibile vedere quello che inquadra la macchina....
Il comando ad infrarossi può essere comodo poichè opera in assenza di fili, ma ha lo svantaggio di dovere essere azionato da davanti alla macchina essendo il sensore apposito in questa posizione.
Alla fine il più pratico risulta il comando a filo, il quale può essere autocostruito con facilità ed in poco tempo.

Nel mio caso trovandomi in ferie e non avendo voglia di recarmi a comprare i componenti magari più adatti non senza il rischio di trovare tutto chiuso, mi sono arrangiato con quanto ho trovato in giro in officina. Dopo avere rimediato i pochi componenti che servono ovvero 2 pulsanti, 1 interuttore e uno spinotto streo da 2,5 mm mi trovavo con il problema del contenitore adatto allo scopo. Dopo una oretta di ricerca mi è caduto l'occhio su un mattoncino lego del mio pupo e lì è scattata l'idea.

Il povero mattoncino viene portato alle misure sufficienti a contenere il circuito.
Ho utilizzato un piccolo ritaglio di vetronite sia come supporto al circuito sia come coperchio di un lato del mattoncino. I profili plastici del mattoncino sono stati fresati per accogliere ad incastro la vetronite.
Dopo avere intagliato il rame dove richiesto dal circuito ed eseguiti i ponticelli di filo, vengono piazzati e saldati i 2 pulsanti e l'interuttore ed eseguito il cablaggio.
Lo schema di collegamento dei 2 pulsanti e dell'interuttore
Una volta chiuso il comando remoto si presenta in questo modo.
Una volta applicato l'adesivo la realizzazione ultimata si presenta in questo modo.

Il collaudo ha dato subito esito positivo, ora non rimane che utilizzarlo sul campo nelle situazioni che lo richiedono.

Ago 2007 by Tittopower

Le modifiche trattate negli articoli possono provocare danni notevoli all'hardware e alla persona qualora chi le esegue non abbia una certa familiarità con l'elettricità, la meccanica, l'elettronica ecc.. ci si astenga quindi eventualmente dal metterle in pratica qualora non si abbia affinità con le materie predette. In ogni caso lo scrivente non si ritiene responsabile di eventuali danni provocati dai progetti e dal loro utilizzo a cose e/o persone.


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